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Dati satellitari per sviluppare polizze sperimentali

Al via un progetto per tutelare gli agricoltori dai danni causati dalla siccità

by Daniela Mezzena

Un’estate secca può incidere negativamente sulla resa dei campi, causando agli agricoltori un danno economico. Esistono delle assicurazioni per proteggersi da questa eventualità, ma stipularle è troppo oneroso per chi si occupa di colture povere, come foraggio o cereali.

Un team di ricerca guidato da Eurac Research sta lavorando allo sviluppo di polizze sperimentali per prati e pascoli di montagna: per ridurre i costi, il danno non verrebbe più attestato tramite rilevamenti fisici svolti da un tecnico, ma attraverso immagini satellitari. Queste immagini molto dettagliate vengono elaborate per calcolare degli indici biofisici che, combinati con indici meteorologici, approssimano la perdita di resa dovuta a siccità.

I principali utenti dei risultati del progetto DRI2 saranno i consorzi Condifesa di Bolzano e Trento, che useranno gli indici per calcolare gli indennizzi per i loro associati.

Attualmente la stima del danno viene calcolata sulla base di dati puramente meteorologici. Si fa riferimento all’indice di siccità che attesta il verificarsi di un evento, ma non se effettivamente c’è stato un danno. I dati satellitari disponibili fino a pochi anni fa avevano una risoluzione di circa 250x250 metri, troppo bassa per il contesto dell’Alto Adige dove le proprietà sono molto frammentate e gli agricoltori gestiscono il loro territorio in modo eterogeneo.

“Oggi possiamo sfruttare le immagini dei satelliti Copernicus Sentinel 2 che hanno una risoluzione spaziale fino a 10x10 metri: è un cambio di prospettiva radicale. Per noi adesso la sfida sarà quella di lavorare con dati molto più estesi in termini di volume, la cui elaborazione richiede risorse computazionali e catene di processamento specifiche. Useremo modelli ibridi basati sulla combinazione di modelli fisici e machine learning”, spiega Mariapina Castelli, ingegnere e ricercatrice di Eurac Research.

Il progetto DRI2 – finanziato dal dipartimento Agricoltura della Provincia autonoma di Bolzano – è il primo e unico studio di questo tipo in Italia ed è osservato con interesse da Asnacodi, l’Associazione Nazionale dei Condifesa che riunisce 43 Consorzi di difesa degli agricoltori in tutta Italia.

Il progetto coinvolge anche il Centro di Sperimentazione Laimburg e la Fondazione Edmund Mach di Trento per la raccolta di misure a terra che serviranno a validare gli indici ricavati dai dati satellitari.

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