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Pronomi per le persone non-binarie – come si può dire “they/them” in italiano?

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Pronomi per le persone non-binarie – come si può dire “they/them” in italiano?
Pronomi inglesi di terza persona - © linebyline - stock.adobe.com

I pronomi neutri sono ormai molto diffusi nella lingua inglese e il loro utilizzo continua ad aumentare. Se si vuole adottare un linguaggio neutrale anche nella lingua italiana, è necessario anzitutto analizzare la struttura e le limitazioni della lingua stessa.

Le persone non-binarie hanno sfidato i ruoli di genere ormai da tantissimo tempo, ma negli ultimi anni nei paesi anglofoni si è posta la domanda su come riferirsi a queste persone in un modo che riconosce le loro identità in modo concreto e inclusivo. La soluzione, usare il pronome plurale al singolare, può sembrare decisamente moderna, ma in realtà è una forma che è stata usata anche da Shakespeare. Vabbè, beato l’inglese che ha una soluzione innata, ma come si può esprimere questo stesso concetto di rispetto per le identità non-binarie in italiano tramite i pronomi?

Certe persone e pubblicazioni hanno deciso di tradurre “they/them” con “essi/loro”, che è sicuramente il traducente più letterale del pronome inglese, ma poco orecchiabile. Un’altra proposta era semplicemente lasciarlo - “they”. Però neanche questa è una vera soluzione, perché mantiene il concetto fermamente nella lingua inglese, impedendogli di radicarsi nella lingua italiana.

In francese, è stato coniato il nuovo pronome neutro “iel”, una combinazione dei pronomi maschili e femminili singolari, “il” e “elle”. Nonostante questo tentativo, il dilemma non è del tutto risolto. Nelle lingue col genere grammaticale, come quelle romanze, i pronomi richiedono la concordanza degli altri elementi grammaticali nella frase, soprattutto gli aggettivi e i participi. Se ci fosse un pronome neutro in italiano, per esempio “lu”, accorciando il pronome maschile per distinguerlo dai pronomi maschili e femminili singolari, come si potrebbero accordare gli altri elementi grammaticali? “Lu è molto simpatic…” o? a? Niente vocale?

Dunque il problema di un pronome non-binario in italiano è invece un problema di genere grammaticale, un problema condiviso con varie altre lingue. Per ora questa sembra una limitazione della lingua, però sono già state proposte delle soluzioni possibili. Nella lingua italiana scritta, l'uso dell'asterisco o dello schwa (“ə”) al posto della vocale finale è piuttosto diffuso in diversi ambiti, ma è ancora fonte di polemica. Altre persone usano la u, sia per lo scritto che il parlato, visto che le altre vocali sono già in uso. Altre ancora non aggiungono nessuna vocale, buttando l'accordo al vento! Mano a mano, certe soluzioni usciranno fuori dall’uso perché non si accordano con le preferenze dei parlanti, ma ogni giorno ci avviciniamo a un consenso.

Ci sono delle persone non-binarie nella vostra vita? Come affrontate questa domanda linguistica? Conoscete soluzioni diffuse in altre lingue? Raccontateci le vostre esperienze!

Volete saperne di più?

A questo link trovate una breve storia del “they” singolare e qui un articolo in italiano sul pronome neutro francese.

Dallas Hopkins

Dallas Hopkins

Dallas è un americano che ha trovato la sua seconda casa in Italia, dopo essersi innamorato del paese e della sua lingua. Il suo interesse verso il linguaggio neutrale ha contaminato anche il suo lavoro come traduttore, spingendolo a sperimentare nuove soluzioni per la lingua italiana.

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Citation

https://doi.org/10.57708/b143284913
Hopkins, D. Pronomi per le persone non-binarie – come si può dire “they/them” in italiano? https://doi.org/10.57708/B143284913

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