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Gli incidenti alle squadre di soccorso in montagna

Uno studio ha analizzato vent’anni di casi

Philipp Franceschini
© Spidi1981 - stock.adobe.com | Philipp Franceschini
by Valentina Bergonzi

L’estate sta per concludersi, ma non si fermano né le attività sportive in montagna né le operazioni del Soccorso Alpino Alto Adige e del Bergrettungdienst dell’Alpenverein Südtirol. Da inizio anno si contano solo in Alto Adige oltre 900 interventi; un anno intenso per le squadre di soccorso, costantemente sottoposte a rischi durante le missioni. Uno studio congiunto di Eurac Research, ICAR e Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico ha analizzato quasi un migliaio di incidenti capitati a squadre di soccorso del Corpo nazionale tra il 1999 e il 2019.

Molti traumi

96%

Incidenti per traumi

2%

Incidenti fatali

Nei vent’anni presi in considerazione (1999-2019) sono stati 784 i casi di incidenti occorsi a soccorritori e soccorritrici, sia in campo sia in esercitazione, che hanno comportato l’attivazione dell’assicurazione del Corpo nazionale del soccorso alpino. L’analisi degli eventi, anonimizzati, ha mostrato come i traumi rappresentino la maggioranza dei sinistri (96 per cento), catalogati nell’80 per cento dei casi come “traumi moderati”. Spesso, nel 44 per cento dei casi, si è trattato di cadute dall’alto, cioè da un’altezza superiore all’altezza dell’individuo. Non poche le vittime di incidenti in auto o in volo durante la ricerca in montagna o i soccorsi, così come le collisioni con oggetti o altre persone. Sotto all’1 per cento gli incidenti da valanga.

Molte cadute

345

Cadute dall’alto

7

Incidenti da valanga

Quasi il 60 per cento degli incidenti si è verificato durante le esercitazioni. La quasi totalità ha riguardato operazioni a terra e solo l’1 per cento, sette casi, interventi di elisoccorso. Il 2 per cento degli incidenti ha avuto esito mortale per le persone coinvolte e si è sempre trattato di incidenti durante missioni di recupero sul campo.

Le esercitazioni di soccorso alpino all’interno del terraXcube, il simulatore di climi estremi di Eurac Research, sono più sicure perché si possono riprodurre le difficili condizioni della montagna in un ambiente sempre sotto controllo.© Bergrettungsdienst im AVS EO

Nell’articolo scientifico pubblicato su Annals of Emergency Medicine gli autori principali, Mario Milani e Giacomo Strapazzon, sottolineano come sia fondamentale migliorare le strategie di prevenzione visto l’alto numero di incidenti e il loro costo in termini umani ed economici. Per fare questo occorre capire meglio le caratteristiche sia degli incidenti sia delle malattie professionali che interessano questa categoria sanitaria attiva al di fuori degli ospedali.

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