Le merci attraverso le Alpi? Meglio in treno!
Quando, nell’ormai lontano 2005, prese forma il progetto “MONITRAF” (Monitoring of Road Traffic related Effects in Alpine Space and Common Measures), si volle iniziare una rigorosa rilevazione dei flussi di traffico lungo le principali infrastrutture di trasporto transalpine. Essa era finalizzata alla definizione di misure in grado di ridurre la circolazione di veicoli pesanti attraverso le Alpi. Dopo una prima fase di studi maggiormente teorici, il nome fu modificato in iMonitraf! (“implementation of MONITRAF”), sottolineando l’importanza di adottare tali misure. Dopo più di un decennio di attività, i flussi e gli indicatori ambientali legati al traffico transalpino sono ancora in fase di monitoraggio e costituiscono la base per le valutazioni delle misure più adatte.
Nonostante gli sforzi congiunti a livello internazionale e le politiche a supporto delle forme di trasporto meno inquinanti, nell’ultimo decennio il numero dei mezzi di trasporto è cresciuto. Questa tendenza è particolarmente visibile lungo l’asse del Brennero, il corridoio più frequentato a livello alpino, dove in media si sono sfiorati i 28.000 passaggi quotidiani, di cui circa 1/3 dovuti ai mezzi pesanti. In entrambi i casi si tratta del valore più elevato registrato dall’anno 2005, con un trend in costante crescita.
Uno studio recentemente condotto da Eurac Research ha mostrato come -per il solo territorio altoatesino- trasportare una tonnellata di merce tramite veicoli pesanti possa provocare costi per la collettività pari a quasi 2€, mentre con il treno questo valore si limita a qualche centesimo. Se consideriamo che lungo il Brennero vengono trasportate ogni anno quasi 44 milioni di tonnellate di merce e di queste meno del 30% viaggia lungo la ferrovia, il conto è presto fatto.
Favorire il trasporto combinato (in cui la componente ferroviaria o marittima costituisce la modalità principale) rappresenta al contempo un modo per ridurre i costi a carico della collettività. Il problema del trasporto combinato, però, risiede nei costi elevati e nei tempi di viaggio, che spesso non sono competitivi rispetto al trasporto stradale, specie quando le distanze complessive sono ridotte: il passaggio da una modalità di trasporto a un’altra richiede luoghi (i centri intermodali) e tempi adeguati per effettuare il trasbordo.
Al fine di ridurre questi ultimi e rendere i centri intermodali più efficienti, sta lavorando il progetto Alpine Space “AlpInnoCT – Alpine Innovation for Combined Transport”. A stretto contatto con la già citata piattaforma di iMonitraf!, il progetto cerca di migliorare l’efficienza del trasporto combinato, proponendo modelli innovativi di carico e scarico delle merci. Insieme ad altre misure integrative, quali la costruzione della nuova linea Alta Capacità del Brennero o gli incentivi recentemente introdotti dalle Province Autonome di Trento e Bolzano, si sta cercando di rendere il trasporto combinato un’opzione competitiva sia da un punto di vista tecnico, sia di efficienza, in grado di ridurre la pressione del traffico pesante lungo l’autostrada.
Nella canzone “It Takes A Lot To Laugh, It Takes A Train To Cry”, Bob Dylan viaggiava a bordo di un treno merci postale e concludeva ammonendo “Don’t say I never warned you, When your train gets lost”. I prossimi anni saranno decisivi per il futuro del trasporto combinato e per incrementarne la competitività nell’ambito dello spazio alpino.
Per far sì che questo treno non venga perso, la principale sfida da raccogliere è quella di incentivare una serie di misure e progetti atti a favorire il trasporto combinato, coinvolgendo, a tutti i livelli, i diversi stakeholders che operano sul territorio.
Author: Federico Cavallaro
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