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L’e-commerce ha prodotto un radicale cambiamento nel modo di acquistare e di consegnare la merce ai clienti. Per gli spedizionieri, questa pratica ha imposto un ripensamento nell’organizzazione del proprio lavoro e un più massiccio ricorso alla tecnologia, al fine di ottimizzare le consegne e ridurre i costi operativi. L’utilizzo di droni per la consegna, solo poco tempo fa considerato fantascienza, è già stato sperimentato con successo da Amazon; ora, non in pochi lo considerano una valida alternativa per decongestionare il traffico cittadino.
La tecnologia e le sue potenzialità nel trasporto merci
Questo ricorso alla tecnologia è valido sia per la distribuzione in ambito urbano, sia per quanto riguarda la merce che transita lungo i principali corridoi europei. Tra questi, il Brennero non rappresenta certo un’eccezione: ogni anno circolano circa 47 milioni di tonnellate di merce, che deve essere trasportata nel modo più sicuro, sostenibile ed economico possibile. A livello europeo sono in corso di sperimentazione soluzioni tecnologiche altamente innovative, come l’ispezione automatizzata del treno merci, l’introduzione di autostrade elettrificate, treni guidati in maniera completamente automatica o ancora la completa automatizzazione dei centri intermodali e l’adozione della tecnologia Blockchain per tracciare e condividere tra più attori le informazioni.
La scelta delle alternative: una questione di opportunità
Le alternative non mancano e sono in costante aumento. Una scelta oculata risulta fondamentale: i costi per questi sistemi sono in molti casi elevati e rischiano di incidere profondamente sul bilancio di un’azienda, così come sulle scelte compiute dalla politica. All’interno del progetto Smartlogi (http://www.smartlogi.eu/), l’istituto per lo sviluppo regionale analizza i sistemi legati alle nuove tecnologie ICT e le loro applicazioni in Europa, cercando di comprendere quali possono essere le ripercussioni per il trasporto merci transnazionale e il legame con le politiche a supporto del territorio locale, compresi gli incentivi forniti per lo sviluppo di soluzioni meno impattanti sul territorio. Lo scopo del progetto non è creare un elenco esaustivo delle soluzioni in corso (elenco che per forza di cose risulterebbe in breve tempo obsoleto), quanto piuttosto mostrare le potenzialità e testarne in maniera concreta la fattibilità. In questo senso si può leggere l’introduzione un corridoio doganale tra il porto di Trieste e l’interporto di Fürnitz (AT), grazie alla digitalizzazione del processo informativo e di controllo delle merci trasportate. Grazie a questo sistema, le merci che arrivano nel porto possono essere scaricate dalle navi e partire in tempi rapidi verso il centro intermodale austriaco, liberando prezioso spazio per nuove operazioni.
La tecnologia non è tutto: le altre sfide da affrontare
Questo ricorso alla tecnologia determina un notevole risparmio di tempo, rendendo il trasporto combinato nave-treno maggiormente competitivo nei confronti di quello stradale. Salvo poi scoprire che tra i diversi paesi dell’Unione Europea vigono ancora alcune limitazioni alla libera circolazione ferroviaria (tra cui le licenze di macchinista valide in Austria, ma non in Italia, o ancora differenti sistemi di alimentazione che non permettono a tutte le motrici di circolare nei diversi stati): essi rendono il servizio meno attrattivo e vanificano, almeno parzialmente, gli investimenti descritti in precedenza. Ma questo è un problema di natura diversa, che non dipende dall’introduzione di nuova tecnologia nel trasporto combinato e che merita un discorso a parte.
Autori: Federico Cavallaro, Giulia Sommacal
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