Ötzi

16 agosto 23


Pelle scura, calvizie, antenati anatolici: le ultime scoperte sul genoma di Ötzi

Un team di ricerca, utilizzando una tecnologia di sequenziamento avanzata, ha tracciato un quadro più preciso dell’aspetto e delle origini genetiche dell’Uomo venuto dal ghiaccio

Il genoma di Ötzi era già stato decodificato più di dieci anni fa: era la prima volta per una mummia e aveva permesso di capire aspetti importanti del patrimonio genetico della popolazione europea preistorica. I progressi compiuti da allora nelle tecnologie di sequenziamento hanno ora consentito a un team di ricerca composto dall’Istituto Max Planck per l’antropologia evolutiva e da Eurac Research di ricostruire il genoma dell’Uomo venuto dal ghiaccio in modo molto più preciso. I risultati di questa analisi completano il quadro e, in parte, lo correggono. A differenza del primo studio il team non ha trovato nel genoma di Ötzi tracce dei pastori delle steppe arrivati dall’Europa orientale circa 4.900 anni fa. Per contro risulta insolitamente alto – rispetto ai suoi contemporanei europei – il patrimonio genetico riconducibile ai primi coltivatori immigrati dall’Anatolia: questo suggerisce che Ötzi appartenesse a una popolazione alpina relativamente isolata, con pochi contatti con altri gruppi europei. Per quanto riguarda il suo aspetto, lo studio ha fornito risultati del tutto nuovi che mettono in discussione la sua rappresentazione ormai iconica: al momento della sua morte quasi certamente non aveva più folti capelli lunghi ma una calvizie avanzata e la sua pelle era più scura di quanto si era pensato finora. I geni mostrano anche una predisposizione al diabete e all’obesità. Lo studio è stato pubblicato oggi su “Cell Genomics”.

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17 settembre 21


Ötzi terrà impegnato ancora a lungo il mondo della ricerca

30 anni dal ritrovamento: Eurac Research organizza il simposio “Iceman-quo vadis”

A tre decenni dal suo ritrovamento, molti segreti sull’Uomo venuto dal ghiaccio sono stati risolti: ora sappiamo come e dove visse, come morì, quale fu il suo ultimo pasto, quali malattie lo tormentavano. Il 20 settembre, Eurac Research organizza il convegno digitale “Iceman-quo vadis”. Esperte ed esperti parleranno del potenziale ancora inesplorato della ricerca su Ötzi.

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