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09 ottobre 23

Sextner Kamingespräche: Il turismo deve fornire a sua volta spunti di riflessione

Eurac Research, Sexten Kultur e l’Associazione Turistica di Sesto hanno posto al centro della discussione dei Sextner Kamingespräche la mancanza di alloggi a prezzi accessibili e la responsabilità sociale del turismo

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Christoph Rainer, Ulla Hell, Lukas Krösslhuber, Daria Habicher, Evelyn Ikrath, Harald Pechlaner, Judith Rainer, Christian Steiner, Andreas Flora e Ivan Bocchio© Christian Tschurtschenthaler

Prezzi elevati degli immobili, affitti in aumento e quasi nessuna possibilità di realizzare il sogno di possedere una casa di proprietà. Gli altoatesini si trovano ad affrontare grandi sfide. Nel dibattito pubblico sulla carenza di alloggi si inizia a discutere anche del ruolo del turismo. Questo è stato anche il tema dei Sextner Kamingespräche di quest’anno dal titolo “Wohnraum – Sozialer Zündstoff der Zukunft?”. Il 2 ottobre presso la Haus Sexten esperte ed esperti dell’industria del turismo, dell’architettura e della scienza hanno discusso di possibili soluzioni insieme a persone interessate.

Vivere dove gli altri vanno in vacanza, questo slogan un tempo accattivante oggi è diventato quasi una maledizione. Perché non è più così facile vivere – e soprattutto abitare in Alto Adige. La questione abitativa è diventata da tempo un tema sociale di grande urgenza e ora l’industria del turismo deve fare i conti con la propria responsabilità sociale, questa la tesi emersa durante i Sextner Kamingespräche. È un problema che riguarda l’Alto Adige come anche altre regioni turistiche. In tal senso Christian Steiner, professore di geografia umana all’Università Cattolica di Eichstätt-Ingolstadt, ha fatto un paragone con la località tedesca di Garmisch-Partenkirchen. La promessa di un avanzamento sociale attraverso il lavoro e l’istruzione non è realizzabile. La popolazione locale viene estromessa dal mercato immobiliare locale, ha affermato Steiner, e i giovani, anche se provengono da famiglie residenti, sono costretti a cercare alloggio altrove. “Soprattutto le case vacanza stanno diventando un problema”, ha sottolineato il professore. Esistevano già in passato, ma ciò che è cambiato è la professionalizzazione e la digitalizzazione delle agenzie specializzate negli affitti di queste case. “Ai proprietari delle case vacanza vengono offerti pacchetti omnicomprensivi, ma il tal modo vengono completamente estromessi dal processo turistico. Allo stesso tempo, la qualità del mercato è aumentata moltissimo, il che è redditizio per investitori stranieri, che a loro volta hanno fondamentalmente poca conoscenza dei luoghi stessi. In definitiva, non si tratta solo della perdita di spazio abitativo o di opportunità future. Gli investitori e i proprietari di seconde case non sono attivi in associazioni sociali e di volontariato come i vigili del fuoco, club sportivi o istituzioni culturali. Ma affinché lo sviluppo regionale diventi davvero sostenibile, bisogna impegnarsi per il bene comune”.

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Christian Steiner© Tschurtschenthaler Christian
Harald Pechlaner© Christian Tschurtschenthaler
Andreas Flora© Christian Tschurtschenthaler
Lukas Krösslhuber, Daria Habicher, Harald Pechlaner, Ivan Bocchio ed Evelyn Ikrath hanno discusso durante i Sextner Kamingespräche della responsabilità sociale del turismo© Christian Tschurtschenthaler
Lukas Krösslhuber, Daria Habicher, Harald Pechlaner© Christian Tschurtschenthaler
Ivan Bocchio, Evelyn Ikrath© Christian Tschurtschenthaler
Lukas Krösslhuber, Daria Habicher© Christian Tschurtschenthaler
Harald Pechlaner, Ivan Bocchio© Christian Tschurtschenthaler
Christoph Rainer© Christian Tschurtschenthaler
© Christian Tschurtschenthaler
© Christian Tschurtschenthaler
Harald Pechlaner, Judith Rainer, Maximilian Walder, Felix Windegger, Valentin Wallnöfer, Nadia Agstner, Maria Luise Hofer, Greta Erschbamer e Valeria von Miller© Christian Tschurtschenthaler

Il turismo può ancora essere un “agente di cambiamento”

“Per realizzare ciò che è impensabile, per uno sviluppo alternativo e per cambiamenti radicali serve immaginazione” ha sottolineato Andreas Flora, architetto libero professionista che insegna all’Istituto di design dell’Università di Innsbruck. Nel XIX secolo il turismo ha stravolto le valli montane più lontane e ancora oggi ha il potenziale per essere un “agente di cambiamento”. “Il capitale più importante del turismo è il paesaggio naturale intatto e questo mi rende ottimista sul fatto che il settore turistico sia impegnato nella sua tutela. Tuttavia, la protezione non deve limitarsi alle aree montane. I paesaggi delle valli sono altrettanto importanti per l’ecologia”. È quindi necessario pensare in modo non convenzionale, ad esempio a nuovi insediamenti su aree già intensamente utilizzate come le piste da sci, a soluzioni di mobilità tramite funivie e con divieto di circolazione per le auto, a case multigenerazionali o a città verticali.

Ivan Bocchio, dell’Istituto di tecnologia e architettura del Politecnico di Zurigo, ha seguito una linea di argomentazione simile. “Tutti pensano alla propria casa, al proprio appartamento, al proprio albergo, alla propria stanza. Ma i nostri appartamenti sono belli solo quanto la strada, le piazze e il prato su cui si affacciamo!”. Bisognerebbe abbandonare le logiche legate alla cubatura e iniziare ad avere una visione condivisa.

Lo sviluppo sociale è altrettanto importante

“Lo sviluppo è auspicabile solo in armonia con la popolazione” asserisce Daria Habicher, responsabile del progetto PNRR nel comune di Stelvio per la riqualificazione e la rivitalizzazione di questo paese della Val Venosta particolarmente colpito dall’emigrazione. Lo sviluppo sociale non tiene il passo con tutte le altre tipologie di sviluppo. Se il turismo vuole essere una forza di cambiamento, questo settore deve anche consentire nuovi modelli di lavoro e di organizzazione e affrontare anche le conseguenze che si hanno, ad esempio, quando le nuove generazioni pensano a ridurre anziché ad espandersi.

A Bad Gastein, tuttavia, si stanno realizzando centinaia di nuovi posti letto. Evelyn Ikrath ha pronunciato parole critiche a riguardo: “Ciò che non viene creato sono lo spazio vitale, soluzioni di mobilità e assistenza alle famiglie che vivono e lavorano nella destinazione turistica – un’omissione negligente non solo in tempi di carenza di personale qualificato. Gli investitori non sono la soluzione e non si può nemmeno aspettare sempre la politica. Il turismo stesso deve fornire spunti di riflessione”. Di questa opinione era anche Lukas Krösslhuber, direttore generale dell’Associazione turistica del Wilder Kaiser. La sua associazione turistica ha preso liberamente la decisione di non autorizzare ulteriori posti letto, di utilizzare meglio le capacità esistenti e di sostenere il settore fornendo consulenza per un nuovo posizionamento sul mercato. Inoltre le seconde case non in regola riescono ad essere identificate grazie ad organi di controllo per poi essere proibite.

Harald Pechlaner, direttore del Center for Advanced Studies di Eurac Research e professore di turismo presso l’Università Cattolica di Eichstätt-Ingolstadt, ha sottolineato come il settore turistico debba diventare più proattivo. In Alto Adige, in particolare, vi sono destinazioni turistiche molto sviluppate che sono in ritardo in molti altri settori. A livello locale sono necessarie idee chiare su chi dovrà vivere in futuro nelle valli, nei paesi e nelle città e su come dovranno essere questi luoghi.

I Sextner Kamingespräche sono stati organizzati dal Center for Advanced Studies di Eurac Research, l’Associazione turistica di Sesto und Sexten Kultur organisiert. Christoph Rainer, presidente di Sexten Kultur, ha aperto l’evento con parole di benvenuto.

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Eventi passati

  • 2022 | Sextner Kamingespräche "Da destinazione a spazio abitativo – la partecipazione è la via maestra?"
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  • 2020 | Evento serale nell'ambito del GMS Forum: "Rispetto per il prezioso spazio naturale delle montagne"
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