biomedicina

29 novembre 23


Cosa fanno le sigarette al nostro microbiota orale

Una grande analisi nell’ambito dello studio CHRIS mostra gli effetti del fumo e cosa succede quando si smette

Cosa succede alla comunità batterica della nostra bocca quando fumiamo? E che effetto ha smettere sul nostro microbiota orale? Per rispondere a queste domande, un team di ricerca di Eurac Research e dell’Università del Michigan ha analizzato i campioni di saliva di oltre 1600 persone; si tratta di uno dei più grandi studi sul microbiota salivare a livello mondiale. I campioni provengono dallo studio di popolazione CHRIS, in corso da oltre dieci anni in Venosta. Dalle analisi sul microbiota è emerso che chi fuma ha in bocca una comunità microbica significativamente diversa da chi non ha mai fumato. Con l’aumento del consumo di sigarette, il numero di batteri che necessitano di ossigeno diminuisce. Devono passare cinque anni dall’ultima sigaretta, perché il microbiota orale non permetta più di distinguere chi fumava da chi non ha mai iniziato. Lo studio è stato pubblicato in questi giorni su Scientific Reports.

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17 maggio 23


Parkinson: significativo passo avanti nella conoscenza dei fattori di rischio

Uno studio determina che il gene RIT2 ha un ruolo protettivo

Uno dei fattori di rischio della malattia di Parkinson è legata all’espressione del gene RIT2. Se la sua espressione è ridotta è più probabile che si inneschi il processo che fa insorgere la malattia. Un gruppo di ricerca di Eurac Research, in collaborazione con l’Università canadese Laval, lo ha provato dopo anni di esperimenti. Questo risultato contribuisce in modo significativo agli studi per la prevenzione e il riconoscimento precoce del Parkinson.

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22 marzo 23


Nuovi spazi per la ricerca biomedica di Eurac Research al NOI Techpark

Già operativo il nuovo laboratorio focalizzato sulla biologia cellulare e molecolare.

“Con il trasloco dell'Istituto di biomedicina di Eurac Research al NOI Techpark, un’eccellenza dell’Alto Adige con competenze uniche e con una moderna infrastruttura di ricerca acquista nuova visibilità”. Con queste parole Ulrich Stofner, direttore di NOI Techpark, ha dato il benvenuto ufficiale all’Istituto di Eurac Research, in occasione della presentazione alla stampa della nuova sede. Ricercatori e ricercatrici sono già al lavoro nel nuovo laboratorio di circa 900 metri quadrati dove conducono esperimenti di biologia cellulare e molecolare con l’obiettivo di migliorare le conoscenze sulla salute e sulle malattie.

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01 dicembre 22


Focus sulle malattie cardiovascolari

La collaborazione tra enti di ricerca italiani e austriaci apre la strada a nuovi farmaci

Circa il 30 per cento della popolazione europea soffre di malattie cardiovascolari; circa il 40 per cento dei decessi in Italia e il 45 per cento in Austria è legato a queste patologie. Sviluppare terapie innovative per le malattie cardiovascolari e migliorare le condizioni delle persone che ne soffrono è stato l’obiettivo del progetto INCardio a cui Eurac Research ha partecipato assieme ad altri centri di ricerca italiani e austriaci. I risultati del progetto sono stati presentati ieri in Eurac Research.

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06 ottobre 22


Cardiomiopatia aritmogena: individuata una molecola che potrebbe contrastarla

Il risultato apre la strada alla ricerca farmacologica e arriva dopo sette anni di esperimenti

Il suo nome è MB-3 ed è una molecola di sintesi, cioè creata in laboratorio. Usata per limitare l’attività dell’enzima GCN5, riduce gli accumuli di grasso nelle cellule cardiache che caratterizzano la cardiomiopatia aritmogena, la malattia che ha stroncato in giovane età sportivi come il calciatore del Livorno Piermario Morosini o il giocatore di hockey dell’Asiago Darcy Robinson. La scoperta di una équipe di biologi di Eurac Research arriva dopo diversi anni di ricerche in collaborazione con l’Università medica di Innsbruck, il Centro cardiologico Monzino e l’Università statale di Milano.

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22 marzo 22


Studio promettente sulla riprogrammazione delle cellule tumorali tramite nuove molecole

Un team internazionale di cui fa parte anche Eurac Research dimostra l’efficacia di un principio attivo contro il leiomiosarcoma – il tumore dei tessuti muscolari lisci – e identifica una serie di geni che permettono una prognosi migliore.

Il leiomiosarcoma è un tumore raro, maligno e molto aggressivo che ha origine nel tessuto muscolare liscio e si diffonde molto rapidamente attraverso i vasi sanguigni. Questo tipo di tumore non risponde adeguatamente alla radioterapia e alla chemioterapia, quindi solitamente il tessuto colpito viene rimosso chirurgicamente. Se però il tumore non viene individuato precocemente, tende a ripresentarsi dopo la rimozione chirurgica. A questo proposito un gruppo di ricerca internazionale ha pubblicato uno studio con risultati promettenti sulla rinomata rivista Nucleic Acids Research.

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04 febbraio 22


Ricerca sulla salute: Eurac Research e Human Technopole lavoreranno insieme

Un accordo per arricchire la biobanca di CHRIS e lavorare a strategie comuni di raccolta dati

Le competenze del centro di ricerca milanese Human Technopole affineranno i dati raccolti dallo studio di popolazione CHRIS in Val Venosta con analisi avanzate e più specifiche in ambito molecolare e genetico. La collaborazione tra le due istituzioni renderà lo studio di popolazione di Eurac Research una risorsa ancora più ampia e preziosa per la ricerca orientata alla medicina di precisione, ma anche un prototipo per altri studi di popolazione in Italia. L’accordo triennale prevede la condivisione di personale e dati nell’ambito di progetti comuni di ricerca sulla salute.

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02 dicembre 21


Studio CHRIS in Venosta: i 13 mila partecipanti pronti alla seconda fase

"Una risorsa consolidata e sempre più rilevante per la ricerca medica in Alto Adige e nel mondo"

Dopo la sospensione imposta dalla pandemia, il centro CHRIS dell’Ospedale di Silandro è tornato a popolarsi. Per gli oltre 13 mila venostani che tra il 2011 e il 2018 sono entrati a far parte dello studio CHRIS, è tempo di ripetere esami e misurazioni. Con questa seconda fase, lo studio di popolazione di Eurac Research e dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige diventa uno studio prospettico a lungo termine: continuerà a raccogliere dati sulla salute dei partecipanti e a metterli a disposizione della comunità scientifica internazionale e della sanità locale. Giovedì 2 dicembre il gruppo di lavoro dell’Istituto di biomedicina di Eurac Research ha incontrato i vertici dell’Azienda sanitaria per ripercorrere i primi dieci anni dello studio, celebrarne la ripresa e discutere le prospettive future.

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14 luglio 21


Insufficienza renale: una summer school per trasformare la ricerca scientifica

Eurac Research riunisce giovani ricercatori da tutto il mondo per una ricerca orientata a soluzioni concrete

La ricerca biomedica punta sulla comprensione dei meccanismi biologici che favoriscono le malattie. Perché questa conoscenza si traduca in soluzioni concrete per la salute umana, è necessario che la ricerca di base comprenda le possibilità e le capacità del mondo produttivo, e viceversa. Con questo spirito, dal 12 al 16 luglio l’istituto di biomedicina di Eurac Research organizza una summer school rivolta a giovani ricercatori, per preparali a nuove carriere capaci di tradurre la ricerca di base in nuove terapie o nello sviluppo di farmaci. È la prima scuola al mondo di epidemiologia genetica della funzione renale e vanta docenti di alto profilo provenienti da Italia, Germania, Svizzera Francia e USA.

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12 luglio 21


Dati altoatesini nella più ampia ricerca mondiale su genetica e Covid-19

Scoperti diversi punti del genoma umano associati alla gravità di Covid-19. Eurac Research tra le istituzioni coinvolte

Nel marzo del 2020, migliaia di scienziati in tutto il mondo si sono uniti per indagare una questione di estrema rilevanza: quali fattori genetici influenzano la gravità dell’infezione da Covid-19? Perché alcune persone sviluppano una malattia grave che richiede il ricovero in ospedale mentre altre presentano sintomi lievi o non ne hanno? Nei giorni scorsi è stato pubblicato su Nature uno straordinario risultato di questa ricerca: sono stati individuati 13 loci – punti del genoma umano – fortemente associati a un’infezione da Covid-19 grave. Questa scoperta è il frutto del lavoro di uno dei più grandi studi di genetica al mondo: il gruppo ha esaminato il genoma di quasi 50.000 pazienti Covid-19 e di due milioni di persone non infette. Tra queste anche i partecipanti agli studi condotti da Eurac Research nell’ultimo anno.

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07 aprile 21


Domenica 11 aprile, Giornata mondiale del Parkinson: la ricerca punta sulla diagnosi precoce

Un dossier di Eurac Research fa il punto su diagnosi, cure e studi in Alto Adige

Il Parkinson è una malattia neurodegenerativa più frequente tra gli ultrasessantenni e dunque destinata a essere sempre più diffusa per l’invecchiamento delle società occidentali. Anche in Alto Adige circa una persona over 60 su cento ne è affetta. Più colpiti sono gli uomini, in una proporzione di 2:1 rispetto alle donne. Descritta per la prima volta nel dettaglio all’inizio dell’ottocento, oggi ancora non esiste una cura per fermarne l’avanzata. La ricerca si concentra sui meccanismi con cui la malattia si sviluppa, per diagnosticarla prima possibile. La genetista Irene Pichler e il neuroscienziato Mattia Volta presentano i risultati più aggiornati in un dossier pubblicato sul magazine online di Eurac Research e ricco di videoanimazioni, immagini e una timeline interattiva.

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08 marzo 21


Perfezionato il software sviluppato a Bolzano che ha rivoluzionato gli studi sul DNA

Il software creato da Eurac Research e Università medica di Innsbruck è ora la tecnologia standard impiegata a livello mondiale per indagare l’origine genetica delle malattie

Sequenziare il genoma di un singolo individuo costa circa mille euro ed è una pratica molto complessa dal punto di vista computazionale. Lo strumento sviluppato da Eurac Research e Università medica di Innsbruck permette di studiare il genoma sequenziandone solo una parte, il resto viene "compilato" o estrapolato dal software. In questo modo i costi del sequenziamento si riducono anche di 50 o 100 volte e i ricercatori possono sequenziare molto più velocemente il genoma di enormi quantità di persone. Il software sviluppato a Bolzano nel 2012 è stato ora perfezionato, collegato a un enorme database e reso accessibile in modo più semplice alla comunità scientifica. L’utilizzo del software ha permesso di ottenere importanti risultati - pubblicati di recente sulla rivista Nature - all’interno del più ampio studio al mondo sui fattori di rischio genetici delle malattie.

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