big data

21 settembre 22


Neve: in media due settimane in meno nelle aree di montagna rispetto al 1982

Nuovo studio di Eurac Research conferma le tendenze globali negative

Mentre si tirano le somme di una estate siccitosa e ci si augura una stagione invernale ricca di precipitazioni che però non siano estreme e distruttive, uno studio di Eurac Research appena pubblicato sulla rivista Scientific Report, del gruppo Nature, traccia un bilancio sconfortante degli ultimi decenni. Tra il 1982 e il 2020 il periodo di copertura nevosa nelle aree montane di tutto il mondo è diminuito in media di circa 15 giorni in un anno. Le Alpi sono in linea con la media: la riduzione oscilla tra i 10 e i 20 giorni. Lo studio rafforza i risultati di una ricerca precedente estendendo il periodo di osservazione, e rende più accurato un modello della Nasa.

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16 settembre 22


Siccità nelle Alpi: un nuovo strumento online fornisce uno sguardo d’insieme

Eurac Research, insieme a un team di ricerca transnazionale, ha sviluppato un portale liberamente accessibile e aggiornato che rende visibili gli indici di siccità

L’estate del 2022 è stata particolarmente calda e secca. Ma non ci sono state anche in passato estati simili a cui poi sono seguiti anni “normali”? Per poter classificare meglio le anomalie climatiche e riconoscerne gli sviluppi, i partner di ricerca delle regioni alpine, guidati da Eurac Research, hanno raccolto ed elaborato tutti i dati disponibili sulla siccità nella regione alpina degli ultimi 40 anni. Sul sito web https://ado.eurac.edu, le deviazioni dalla media come serie temporali sono liberamente accessibili sotto forma di mappe e grafici costantemente aggiornati. L’“Alpine Drought Observatory” (Osservatorio della siccità alpina) è pensato per chi lavora nell’amministrazione nel campo della silvicoltura e dell’agricoltura, nella gestione delle acque, nei servizi meteorologici o nella protezione civile, oltre a tutti gli interessati.

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08 marzo 21


Perfezionato il software sviluppato a Bolzano che ha rivoluzionato gli studi sul DNA

Il software creato da Eurac Research e Università medica di Innsbruck è ora la tecnologia standard impiegata a livello mondiale per indagare l’origine genetica delle malattie

Sequenziare il genoma di un singolo individuo costa circa mille euro ed è una pratica molto complessa dal punto di vista computazionale. Lo strumento sviluppato da Eurac Research e Università medica di Innsbruck permette di studiare il genoma sequenziandone solo una parte, il resto viene "compilato" o estrapolato dal software. In questo modo i costi del sequenziamento si riducono anche di 50 o 100 volte e i ricercatori possono sequenziare molto più velocemente il genoma di enormi quantità di persone. Il software sviluppato a Bolzano nel 2012 è stato ora perfezionato, collegato a un enorme database e reso accessibile in modo più semplice alla comunità scientifica. L’utilizzo del software ha permesso di ottenere importanti risultati - pubblicati di recente sulla rivista Nature - all’interno del più ampio studio al mondo sui fattori di rischio genetici delle malattie.

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