Quando si parla di sviluppo del territorio, spesso si parla del rapporto tra centro e periferia. Quale è il rapporto tra città e paesi in Italia?
Membretti: A differenza di altri paesi europei anche dell’arco alpino, in Italia mancano grandi metropoli. In Francia e in Austria c’è un forte accentramento, mentre l’Italia è il paese dei mille campanili. Il 70 per cento del territorio è costituito dalle cosiddette aree interne, cioè dalle zone più lontane da scuole, ospedali e stazioni in termini di distanza e raggiungibilità. Sono territori in cui i cittadini godono meno degli “uguali diritti” sanciti dall’articolo 3 della Costituzione. E non si tratta di un pugno di eremiti, ma di un quinto della popolazione italiana.
Quali sono i servizi a cui questi cittadini hanno difficile accesso?
Hoffmann: Si tratta di servizi chiave per la qualità di vita delle persone e anche per l’attrattività del territorio. Sono servizi essenziali come scuola, asilo, farmacia, supermercato, ambulatorio medico. In uno studio in nove aree pilota nell’arco alpino (vedi box) abbiamo analizzato quanto questi cinque servizi siano accessibili per la popolazione, notando grandi differenze. Mentre nella zona Pays Asses-Verdon-Vaïre-Var nell’Alta Provenza ci si impiega da due a sei minuti per raggiungere questi servizi tramite trasporto pubblico, nella regione slovena di Idrija e Cerkno i tempi salgono a 30-40 minuti. È vero che scuola, farmacie, supermercato sono servizi di base, ma è anche vero che erogarli in certe zone ha costi altissimi.
Qualcuno dice che sarebbe meglio investire questi soldi per migliorare le infrastrutture in città a beneficio di più persone.
Membretti: Le aree interne rappresentano la maggior parte del nostro territorio. Non possiamo fingere che non esistano, chiudere la scuola e l’ufficio postale e sopprimere la fermata dell’autobus. Lo spopolamento di queste zone è un fenomeno recente, la gente se ne è andata, ma tutto quello che ha prodotto in una civilizzazione di lunghissima durata resta. Nei borghi abbandonati rimangono mulattiere, terrazzamenti, castagneti; sono risorse che hanno un valore anche economico. C’è il bosco, ci sono i pascoli. Sono territori ricchi di risorse, garantiscono servizi collettivi come l’aria pulita, ma sono anche aree fragili, devono essere curate se non vogliamo che cadano addosso al restante 30 per cento del nostro territorio.