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23 October 23


La trasformazione della vita in montagna tra scienza e letteratura

Dai romanzi storici altoatesini alle storie dei villaggi rurali: un workshop di Eurac Research discute il rapporto tra testi letterari e conoscenze scientifiche nella regione alpina.

Si stima che dal 1980 nell’arco alpino le aziende agricole siano diminuite del 64 per cento. Si tratta di oltre 350.000 aziende agricole abbandonate. Queste cifre descrivono i cambiamenti, a volte drastici, delle aree rurali. Gli studi scientifici possono cogliere solo in modo limitato la portata di questi eventi sulla vita delle persone, sui destini individui che si nascondono dietro questa realtà. La letteratura, invece, ha a disposizione molti più strumenti per approfondire la vita e i sentimenti delle persone. Nel corso del workshop “Literatur und Wissen(schaft)” che si terrà dal 26 al 27 ottobre in Eurac Research si discuterà di quali interazioni esistano tra letteratura e scienza, di quanto i testi letterari contemporanei possano essere una fonte di conoscenza e di quale ruolo giochi la conoscenza scientifica nelle opere di narrativa. Il workshop si terrà in tedesco, senza traduzione.

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20 December 22


Alto medioevo: scambi con altre popolazioni e dieta varia

La bioarcheologia racconta e confronta le valli dell’Alto Adige

Uno studio di paleogenetica condotto sui resti scheletrici di 94 individui rinvenuti in 11 siti archeologici sparsi tra val Venosta, val Isarco, valle dell’Adige e Merano e risalenti al periodo tra il V e il XII secolo d.C. suggerisce che le persone si spostavano e si mescolavano, pur con alcune interessanti differenze all’interno del territorio. Anche la dieta era varia. Per arrivare a queste conclusioni il gruppo di ricerca ha analizzato il DNA mitocondriale completo, cioè il DNA che si trasmette per linea materna, e alcuni isotopi che danno informazioni sulla dieta e sulla mobilità.

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12 July 22


“Ciò che ad alcuni può sembrare antiquato, in realtà è più moderno che mai”

Eurac Research presenta “Custodi di ricchezza”, una mostra sul patrimonio culturale vivente in val Venosta, Bassa Engadina e val Müstair

Irmgard di Colsano, vicino a Castelbello-Ciardes, realizza cesti, borse e perfino interi guardaroba di vimini. Già 10.000 anni fa i rami di salice venivano utilizzati per realizzare corde e reti da pesca. Josin di Susch (Bassa Engadina) è, come suo nonno e suo padre, un artista dello sgraffito. Nel XVI secolo, i mastri costruttori del Rinascimento portarono nei Grigioni questa speciale tecnica ornamentale. Alla “Tessanda” di Santa Maria, in Val Müstair, le tessitrici lavorano su telai che hanno anche più di 100 anni, in uno degli ultimi tre laboratori di tessitura a mano della Svizzera. Questi sono solo tre dei 25 “custodi di ricchezza”, persone le cui attività e il cui stile di vita sono raccontati nell’omonima mostra itinerante in programma dal 15 luglio al 14 ottobre. La mostra è stata concepita come parte di un progetto di ricerca in cui le ricercatrici di Eurac Research stanno studiando il patrimonio culturale vivente nella regione di confine tra Italia e Svizzera. Il vernissage si terrà venerdì 15 luglio alle 18 nell’abbazia di Allerengelberg, a Certosa (Senales). La mostra sarà esposta anche a Lasa, Glorenza e Valchava (CH). L'ingresso è gratuito.

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20 May 22


L'autonomia altoatesina nel corso del tempo

In occasione del Cinquantenario del secondo Statuto di Autonomia, Eurac Research e la Società di scienza politica dell’Alto Adige invitano a una conferenza di due giorni

In futuro saranno necessarie sempre più spesso soluzioni transitorie che si discostino dalla proporzionale etnica dei gruppi linguistici, come è avvenuto di recente per la sanità, oppure è necessaria una revisione radicale di questo regime giuridico? Le competenze legate allo status di autonomia sono state completamente esaurite? E come affrontare nuove sfide come l'immigrazione e l'integrazione? Nel corso di una conferenza di due giorni, il 25 e 26 maggio esperte ed esperti locali e internazionali faranno un bilancio degli ultimi 50 anni e rivolgeranno uno sguardo al futuro discutendo dei passi necessari per adattare l'autonomia altoatesina agli sviluppi sociali e per garantirne la sostenibilità futura. La conferenza si svolgerà presso il centro di ricerca Eurac Research e sarà trasmessa anche online su Zoom.

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08 April 22


L’architettura che resta. Francesco Mansutti e Gino Miozzo dal razionalismo a oggi

Una mostra per far conoscere e valorizzare l’architettura tra le due guerre a Bolzano

Francesco Mansutti e Gino Miozzo sono i due architetti padovani che tra il 1934 e il 1936 hanno realizzato a Bolzano la Casa della Giovane Italia, all’imbocco di ponte Druso. Oggi, grazie a un ampio progetto di riqualificazione, l’edificio è la sede di Eurac Research, un luogo in cui passato e presente convivono in armonia. Per far conoscere progetti e opere dei due architetti e valorizzare il patrimonio culturale come potenziale di sviluppo regionale, il centro di ricerca ospiterà la mostra “L’architettura che resta. Francesco Mansutti e Gino Miozzo dal razionalismo a oggi”. È un’iniziativa del Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, dell’Università degli studi di Padova e di Eurac Research, finanziata dalla Fondazione Caritro. La mostra sarà inaugurata con un evento aperto al pubblico il 12 aprile alle 18.

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11 January 22


“By the Way” è il titolo del nuovo numero di Academia

La rivista di comunicazione della scienza di unibz e Eurac Research questa volta non parla di pandemia.

Nell’ultimo anno e mezzo, quando si è parlato di scienza, lo si è fatto soprattutto a partire dalla pandemia. Anche in Eurac Research e unibz, per forza di cose, molte altre tematiche importanti ne sono state oscurate. Questo numero della rivista Academia si dedica proprio a questi argomenti. Ricercatrici e ricercatori raccontano gli studi che in questo periodo hanno portato avanti in altri settori: dalle energie rinnovabili alla storia, passando per la linguistica, le scienze naturali e la tecnologia.

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13 October 21


RESPECT THE EMBARGO (13.10.21 - 17 h): Beer and blue cheese already on the menu 2,700 years ago

A team of researchers led by Eurac Research and the Natural History Museum Vienna gains unique insights into the history of cheese production and complex dietary habits of prehistoric Europeans by studying human paleofeces from the Hallstatt salt mine.

We perceive highly processed fermented foods such as beer or cheese primarily as a hallmark of modern times. However historical texts do confirm that milk was fermented in ancient Egypt and, the world's oldest evidence for the actual consumption of blue cheese has now been revealed by a team of researchers. The evidence in question comes from Hallstatt salt mine in Austria in the form of exceptionally well-preserved fecal remains from the Bronze Age to the Baroque period which demonstrate the presence of two fungal species used in the production of blue cheese and beer. The combination of archaeological and molecular analysis has proven particularly fruitful, providing surprising insights both into prehistoric dietary habits and food production. The study results will be published today, October 13, in the renowned journal Current Biology.

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