HuMAN-PaGe
Inferire la struttura antica di parentela umana e l'evoluzione microbica attraverso l´utilizzo della paleogenetica
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- Project duration: -
- Project status: finished
- Funding: Internal funding EURAC (Project)
- Institute: Istituto per lo studio delle mummie
L'applicazione della paleogenetica può fornire nuove conoscenze sulla storia evolutiva umana e microbica. Nel corso del mio progetto di dottorato, mi propongo di utilizzare il DNA antico per dedurre le strutture di parentela umana e la genetica delle popolazioni, estendendo l'analisi alla ricostruzione del microbioma e dei patogeni associati all'uomo. Utilizzando tecniche di sequenziamento di nuova generazione (next generation sequencing) e di arricchimento (target-enrichment) così come analisi bioinformatiche tramite l´utilizzo di pipeline specifiche per l´analisi dei dati genetici del DNA antico, analizzerò il DNA umano e microbico da diversi resti umani antichi.
Questo progetto si compone di tre parti. In primo luogo, circa 30 individui provenienti da una fossa comune di 7000 anni fa a Talheim, in Germania, saranno analizzati per ricostruire possibili relazioni di parentela, nonché le loro affinità genetiche e la genetica delle popolazioni. In secondo luogo, verranno effettuate analisi metagenomiche da antichi calcoli dentali di individui vissuti in Trentino-Alto Adige nel XVII secolo. Insieme ai nostri collaboratori di Trento, i dati microbici antichi saranno confrontati con quelli ottenuti da calcoli dentali di individui moderni provenienti dalla stessa area grografica. Questo permetterà di chiarire l'evoluzione dei microbiomi orali umani. Con i dati antropologici disponibili, sarà anche possibile confrontare la flora orale antica patogena e non patogena. In terzo luogo, saranno studiati agenti patogeni specifici, come il batterio Yersina pestis (l'agente che causa la peste) e il Mycobacterium tuberculosis, provenienti da antichi resti umani distribuiti in Italia settentrionale e in Europa, al fine di ricostruire la storia epidemiologica ed evolutiva di questi agenti.
Maixner F, Thorell K, Granehäll L, Linz B, Moodley Y, Rattei T, Engstrand L, Zink A (2019)
Articolo su rivista
World Journal of Gastroenterology
Ulteriori informazioni: https://www.wjgnet.com/1007-9327/full/v25/i42/6289.htm