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Le montagne non sono isole

Storia grafica - Come quello che succede in quota influisce su tutti gli ecosistemi

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“Solo ecosistemi sani sono in grado di fornire strumenti essenziali per ridurre i rischi del cambiamento climatico”, si legge nel rapporto di valutazione divulgato a fine febbraio dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) dell’ONU. Per aumentare la consapevolezza dell’importanza di questi ecosistemi, l’assemblea generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 2022 anno internazionale dello sviluppo sostenibile delle montagne. Anche il nostro Center for Global Mountain Safeguard Research contribuisce a questo obiettivo.

Quando si parla di montagna spesso la si considera un ambiente a sé stante, scollegato da un contesto. 
Ma le montagne non sono isole e quello che accade in quota ha ripercussioni anche nel fondovalle.
Le montagne costituiscono il 27 per cento della superficie mondiale, ma offrono servizi ecosistemici al 50 per cento di essa, includendo anche le pianure.  Per questo motivo chi ci vive, la frequenta e la amministra ha un ruolo di grande responsabilità. 

Si tratta di ecosistemi preziosi che condensano una quota dal 60 all’80% dell’acqua dolce disponibile sul pianeta, il 23% delle foreste e il 50% degli hotspot di biodiversità.

Valanghe

La frequenza delle valanghe aumenterà del 10-20% in alcune regioni (ad esempio in Asia). A livello globale le valanghe rientrano tra i pericoli naturali che causano il maggior numero di morti.

Siccità

Il numero di persone che dovranno fronteggiare problemi legati alla siccità crescerà del 50-100% nelle aree che già oggi subiscono questo fenomeno.

 

Specie endemiche

Secondo le stime, l’84% delle specie endemiche montane è a rischio di estinzione.

Eventi

Incendi, alluvioni e precipitazioni violente mettono in discussione la sopravvivenza degli ecosistemi montani e la sicurezza delle comunità che li abitano. A causa dei cambiamenti climatici questi eventi si verificano con sempre maggiore intensità e frequenza. 

Center for Global Mountain Safeguard Research

Per proteggere gli ecosistemi montani è necessario agire su diversi fronti: dalla raccolta di dati scientifici per monitorare costantemente i principali parametri ambientali ad attività di divulgazione e sensibilizzazione rivolte alla popolazione. Il Center for Global Mountain Safeguard Research (GLOMOS) di Eurac Research è membro attivo della Mountain Partnership: una rete coordinata dalle Nazioni Unite che riunisce enti di ricerca che in tutto il mondo si occupano di montagna. In occasione dell’anno internazionale dello sviluppo sostenibile delle montagne GLOMOS ha organizzato diversi eventi tra cui un corso di formazione sulle strategie di adattamento ai cambiamenti climatici.

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