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Pendolari invisibili oltre i confini

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Alberto DianinCarolina Chizzali
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Pendolari invisibili oltre i confini
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Immagina di svegliarti al mattino, pronto per affrontare la tua giornata di lavoro o di studio. Forse capita anche a te di recarti in una regione o addirittura in un Paese diverso dal tuo, dovendo così attraversare un confine. Questa è la realtà per diversi abitanti dell'Euregio Trentino-Alto Adige-Tirolo, un'area interessata da flussi di pendolarismo transfrontaliero. Tuttavia, dietro a questa attività economica e sociale si nasconde una sfida: quali dati abbiamo sui pendolari transfrontalieri nell'Euregio Trentino-Alto Adige-Tirolo?

Innanzitutto, bisogna distinguere tra i dati di pendolarismo domestico e transfrontaliero. Il primo riguarda i pendolari che si spostano tra comuni all’interno dello stesso Paese, mentre il secondo riguarda coloro che oltrepassano un confine nazionale. I dati domestici provengono da fonti nazionali come ISTAT e STATISTIK AUSTRIA, che offrono informazioni dettagliate accessibili fino a livello comunale. I dati transfrontalieri sono invece più complessi da ottenere spesso derivano da fonti relative al mercato del lavoro.

In Tirolo, STATISTIK AUSTRIA e la banca dati online “AMIS” del Ministero federale del lavoro forniscono il numero di persone con cittadinanza italiana che lavorano in Tirolo e con residenza principale (Hauptwohnsitz) e secondaria (Nebenwohnsitz) fuori dall’Austria. Il dato è disponibile annualmente e mensilmente, con un livello di dettaglio comunale. Nel 2021 si sono registrate 1.759 persone con cittadinanza italiana, posto di lavoro in Tirolo, senza residenza principale ma con residenza secondaria in Austria. Erano invece 669 coloro nella medesima condizione, ma senza nemmeno la residenza secondaria in Austria. Quest’ultimo gruppo è il più adatto a rappresentare i pendolari transfrontalieri, in quanto vi è una maggiore probabilità che questi lavoratori pendolino giornalmente tra Italia e Tirolo dato che non hanno alcun tipo di residenza in Austria (Figura 1 e Tabella 1 accessibile a questo link).

In Alto Adige, i dati disponibili sono di simile natura e livello di dettaglio. In accordo con quanto riportato dall’Ufficio Osservazione mercato del lavoro della Provincia Autonoma di Bolzano, quasi mille persone con cittadinanza austriaca erano lavoratori dipendenti o parasubordinati presso datori di lavoro in Alto Adige nell’ottobre 2021. Di questi, oltre 250 non avevano la loro residenza in Alto Adige e di conseguenza è più probabile che essi rappresentino il gruppo dei pendolari transfrontalieri che risiedono in Austria e lavorano in Alto Adige. Come nel caso tirolese, anche in Alto Adige si conoscono i comuni nei quali questi individui lavorano, sulla base della sede dei propri datori di lavoro (Figura 1 e Tabella 1 accessibile a questo link).

Limiti dei dati e conseguenti problemi interpretativi

I dati menzionati sopra hanno alcuni limiti che rendono incerta la quantificazione e interpretazione del fenomeno del pendolarismo transfrontaliero nell’Euregio, e richiedono quindi di essere tenuti in considerazione. Di seguito elenchiamo cinque limiti esemplificativi:

Mercato del lavoro e pendolarismo: Come evidenziato sopra, i dati presentati provengono da fonti relative al mercato del lavoro e al registro delle residenze. Pertanto, vi è il rischio di sotto o sovrastimare i pendolari transfrontalieri, dato che una parte degli individui conteggiati potrebbe avere una residenza ufficiale che non rispecchia l’effettivo luogo di domicilio.

Studenti oltre che lavoratori: I dati menzionati sopra riguardano solo i lavoratori. Tuttavia, anche gli studenti giocano un ruolo importante nei flussi di pendolarismo transfrontaliero. L’università di Innsbruck rappresenta ad esempio un polo attrattivo di grande rilievo per numerosi studenti altoatesini oltre che tirolesi.

Comune (e regione) di residenza: Se i luoghi di lavoro (destinazione del pendolarismo) sono conosciuti a livello comunale, lo stesso non vale per i luoghi di residenza (origine del pendolarismo), che sono spesso sconosciuti e incompleti. Questo ostacola la ricostruzione di una solida matrice origine-destinazione a livello comunale.

Pendolarismo giornaliero e settimanale: La distinzione tra pendolari giornalieri, settimanali e mensili non è possibile sulla base dei dati disponibili sopra descritti. Questo è tuttavia un tema verosimilmente rilevante, specialmente per studenti universitari e giovani lavoratori.

Telelavoro e smartworking: Con l'aumento del lavoro da remoto, è difficile determinare quanti dei lavoratori transfrontalieri conteggiati si spostino fisicamente attraverso il confine con costanza. Tuttavia, questa è una problematica che riguarda anche il pendolarismo domestico.

Sebbene la collaborazione nell’Euregio sia già notevole, con diverse iniziative per migliorare la mobilità e la cooperazione economica e sociale, la sfida nella raccolta dati sui pendolari transfrontalieri rimane un nodo intricato da sciogliere. Tuttavia esso rappresenta un´occasione per comprendere lo sviluppo delle relazioni transfrontaliere, oltre che un input per nuove politiche di trasporto e del mercato del lavoro, volte a rendere i confini sempre più permeabili.

altCredit: Eurac Research
Figura 1. Pendolari transfrontalieri in Tirolo e Alto Adige a livello comunale.
Alberto Dianin

Alberto Dianin

Alberto Dianin ha conseguito la laurea magistrale in architettura presso l'Università IUAV di Venezia nel 2017, attualmente è dottorando in trasporti e pianificazione territoriale presso la Vienna University of Technology. Dal 2018 lavora come ricercatore per Eurac Research. Qui elabora progetti europei e locali, articoli scientifici per riviste internazionali e presentazioni per conferenze tecniche. Dal 2022 è, inoltre, project manager di progetti di ricerca di base e applicata relativi all'accessibilità nelle aree rurali.

Carolina Chizzali

Carolina Chizzali

Carolina Chizzali lavora come ricercatrice junior presso l'Istituto per lo Sviluppo Regionale di Eurac Research dal 2022. Si occupa principalmente del tema “accessibilità nelle aree rurali” e lavora, tra l'altro, al progetto di ricerca RAAV.

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  • mobilità

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